Nel 2018 il commercio mondiale di prodotti chimici è stato valutato circa 3347 bilioni di Euro (https://cefic.org/). Molti di questi composti chimici possono essere prodotti biologicamente attraverso (1) l’ingegnerizzazione del metabolismo cellulare, (2) la progettazione di nuovi ceppi microbici modificati e (3) la bioconversione. L’industria 5.0 e le biotecnologie industriali rispondono all’urgenza di mitigare l’impatto ambientale e la richiesta di prodotti e processi sostenibili.
Building blocks e polimeri bio-based producono un minore impatto ambientale in confronto ai corrispettivi polimeri di derivazione fossile, sia in relazione al tipo di effetto sul cambiamento climatico sia in relazione al consumo di energia non rinnovabile.
Nel 2016 il settore della bioeconomia nella EU-28 valeva 2,2 trilioni di Euro, con 18,6 M di posti di lavoro e rappresenta il 9% di tutto il settore economico.
La produzione globale di bioplastiche è destinata ad aumentare significativamente da 2,18 milioni di tonnellate nel 2023 a circa 7,43 milioni di tonnellate nel 2028.
Galatea Biotech si concentra sulla produzione di bioplastiche. Si stima che la produzione di bioplastiche crescerà fino al 20% in più nei prossimi 5 anni. Le bioplastiche sono tutte quelle plastiche che non provengono da risorse fossili e che sono inoltre biodegradabili. Una delle migliori plastiche è l’acido polilattico (PLA), un polimero alquanto virtuoso; può essere prodotto da risorse a base biologica ed è completamente biodegradabile.
Il PLA è una plastica nota già dalla metà del secolo scorso ed è un polimero molto interessante grazie alle sue peculiari caratteristiche tra cui il fatto di essere completamente biodegradabile e completamente compostabile in condizioni di industriali.
Il PLA una volta decomposto ha un impatto ambientale pari a zero, pur avendo caratteristiche simili a quelle delle plastiche tradizionali come il polietilene, il policarbonato e il polistirene.